martedì 15 giugno 2010

Sensazioni

Sono nato quadrato e non morirò tondo.
E comunque la vogliate girare, è il filo logico della mia evoluzione.
Sin da bambino apprezzo le sensazioni provocate dal contatto e dall’olfatto, con le cose che mi capitano sottomano.
Io mi diverto ad avere le mani sporche di grasso, voglio fare il meccanico!
Ricordo con nitidezza queste mie affermazioni.
Il vero lavoratore deve avere le mani vissute, sporche del suo mestiere.
Ognuno di questi poi emana un profumo. Camminando per strada ne senti uno, oramai antico, quello della colla gialla (A.620, chi la usa sa cosa indica la sigla) e ti ritrovi vicino ad un ciabattino.
Vi è mai capitato al risveglio, di notare che il primo dei sensi ad attivarsi è l’olfatto?
Se si bene, altrimenti vi inviterei a farci caso.
C’è un profumo particolare, quello del legno appena piallato, inciso, evoca la creazione.
È arte, quella dei falegnami di una volta. Il legno è un amico, va trattato con rispetto, continua a vivere anche se non più dalle sue radici. Vive della maestria di chi riesce a dargli arte, rispettosa della sua natura. Uno di questi artisti è Mauro Corona, lo rispetta ne sono sicuro, emerge con forza dalle sue parole e dalle sue sculture. Accarezzandolo il legno, sfiorandone la superficie, ti trasmette tutto il suo calore e la sua energia. Il legno è vivo.
Mi rendo conto che, con un po’ di nostalgia, tutto ciò forse sta sfiorendo.
Siamo nell’era della "mela morsa". A me la tecnologia piace ma non ne sono schiavo.
Mi piace pensare a qualche mammifero, che si ricordi di come usare il tatto sia cosa diversa dal touch screen e di come annusare sia cosa diversa dallo sniffare.
Per me il tatto è toccare, l'olfatto è annusare.
Sono sensazioni.

2 commenti:

karolina ha detto...

Olfatto: mi viene in mente la domenica mattina quando, adolescente addormentata tardissimo, alle 9 della mattina venivo assalita da profumo di arrosto o sugo. Appena sveglia? Terrore!
Il legno: meraviglioso da toccare, da lavorare, vivo. Avrei dovuto fatto il falegname, lo so. In Valle d'Aosta miriadi di falegnamerie, laboratori, magazzini, negozi: legno ovunque. Girare i boschi e sentire il profumo della terra smossa, et voilà: una radice bellissima strappata alla terra e al'albero. È mia! Come in Sardegna sulle spiagge i legni sbiancati e levigati dal mare, miei! Poi a casa ne faccio lampade, ciotole, decori, cornici...oggetti vivi, chè il legno si trasforma continuamente.
Nostalgia? Certo, per forza!

Peppe ha detto...

Io da un ulivo, o meglio dalla sua corteccia, ho tratto una piccola scultura; In questo caso la natura ha fatto tutto da sè, io ho solo raccoloto L'Arte.
Sono felice per il tuo commento.
Un Saluto